Vialli, il ricordo di Mancini del suo "gemello"
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Mancini e l’ultimo giorno con Vialli: “Un leone fino all’ultimo”

Roberto Mancini

Roberto Mancini rompe il silenzio e affida il suo ricordo alla Gazzetta dello Sport del suo amico sul campo e nella vita.

L’ultimo incontro e l’ultimo abbraccio al suo “gemello” sul campo e nella vita, sono rimasti uniti per quasi 45 anni. Una vita insieme iniziata sul campo della Sampdoria dove sono diventata la coppia calcistica più bella di sempre “i gemelli del gol” appunto, Mancini e Vialli che hanno portato i blucerchiati a vincere lo scudetto e quasi sul tetto d’Europa. Una rivincita in quello stesso campo arrivata con la vittoria della loro Nazionale agli Europei 2020.

Roberto Mancini, introverso come sempre ha scelto l’intimo silenzio per vivere questo immenso dolore arrivato subito dopo la perdita di un altro grande amico Sinisa Mihahilovic. Il tecnico degli Azzurri confessa che ha perso un fratello. “Ho perso un fratellino, ci siamo incontrati a 16 anni e non ci siamo mai più separati”. Oggi Mancini ha raccontato a Gazzetta dello Sport il suo addio a Luca Vialli. Il 29 di dicembre l’allenatore è volato a Londra nella clinica dove era ricoverato per salutare il suo migliore amico di una vita intera. Un addio discreto e riservato così come sarà il funerale dell’ex capocannoniere a Londra come aveva deciso, in forma privata.

Roberto Mancini
Roberto Mancini

“Un leone fino all’ultimo” le parole del Mancio

A metà dicembre Vialli aveva lasciato l’incarico alla Nazionale italiana e si ricoverà al Royal Marsden Hospital di Londra. “Una settimana prima Gianluca mi aveva chiesto di aspettare, voleva riservare tutte le sue energie migliori all’ultima fase della sua lotta” ricorda Mancini che quando prima della fine dell’anno è andato a salutarlo lo ricorda come “un leone fino all’ultimo”. “Era privo di forze, con poca voce, ma lucidissimo” dice Mancini. “Abbiamo parlato un po’ di tutto, mi ha chiesto perfino com’era andato lo stage di dicembre con i giovani. Anzi, mi ha riempito di domande: voleva sapere tutto, ci teneva a conoscere i progressi del nostro progetto”.

Il loro abbraccio alla vittoria degli Europei 2020 sul campo di Wembley rimarrà sempre nel cuore di tutti gli italiani, e ovviamente di Roberto Mancini che in quell’abbraccio sembrava racchiudere tutto l’amore e la gratitudine nonché la tristezza e la disperazione della malattia e la paura di perdere il suo amico. Come ha spiegato lo stesso Vialli nel documentario La bella stagione, “in quell’abbraccio c’era tutto”.

“Dopo pochi giorni dall’addio di Sinisa, ho perso un altro fratello. Anzi, un fratellino, come amavo chiamarlo, perché ci siamo incontrati a 16 anni e non ci siamo mai più separati. Abbiamo fatto tutto il cammino insieme. Giovanili azzurre, Nazionale, la Samp, le gioie, i dolori, i successi e le sconfitte” ha detto al Corriere dello Sport il tecnico azzurro. “E poi le due notti di Wembley. In una abbiamo pianto insieme per il dolore e per l’amarezza, tanti anni fa. Nell’altra abbiamo pianto di gioia, come se fossimo stati uniti dal destino, prima della sua scomparsa”.

La perdita di Vialli per Mancini è un dolore immenso, “ma con la sua forza andrò avanti per dedicargli qualcosa di importante che io e lui sognavamo da una vita” promette il Mancio.

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ultimo aggiornamento: 7 Gennaio 2023 14:59

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